IL PAESE DEI FURBI

IL PAESE DEI FURBI

C’è il rischio distorsione ottica. Se per il Segretario Vaticano, il cardinale Parolin, la disobbedienza civile dell’elemosiniere del Papa, oltre a riattivare la luce agli occupanti morosi, serviva ad accendere i riflettori, è bene che questi illuminino ciò che è solitamente in ombra. E cioè le difficoltà degli imprenditori e dei cittadini che le regole le seguono sempre.

Dopo l’intervento del cardinale Konrad Krajewski a San Giovanni, infatti, molti occupanti della Capitale hanno chiesto una moratoria sui 40 milioni di euro di bollette non pagate. Soldi da caricare sui contribuenti regolari. Altri abusivi, invece, hanno invocato il riallaccio della corrente che oggi non può essere fornita a chi non possiede un legittimo titolo abitativo, secondo quanto deciso dal Ministro Lupi nel 2016. E qualcun altro penserà che elettricità e gas si possono pure non pagare, tanto poi arriva qualcuno in soccorso.

Se questa fosse la deriva, sarebbe un altro favore a chi è irregolare, nella totale dimenticanza di chi, invece, in silenzio lavora e paga bollette, tasse e pure l’affitto. E, quando può compra una casa o inizia un’attività con la fatica del lavoro e il senso del dovere. Anzi, proprio i legittimi proprietari oggi non sono protetti dalla legge, visto che il reato di occupazione arbitraria di immobili (articolo 633 del c.p.) è palesemente tollerato dallo Stato. Solo a Roma ci sono più di 100 casi.

E ne fanno le spese famiglie e cittadini. Prendete il caso dell’Aniene Roma Palace su via Tiburtina, hotel quattro stelle di comfort che non hanno mai brillato, spente sul nascere dai professionisti dell’esproprio immobiliare. Le prenotazioni c’erano già, quanto gli attivisti dello «Tsunami tour» immobilizzarono il portiere di guardia e si impadronirono dell’intero stabile. Da allora il proprietario paga le bollette di luce, acqua e gas. I lavoratori si sono ritrovati disoccupati e la città ha perso gli introiti derivanti dal turismo. Insomma, danno e beffa per i proprietari. E se pure c’è una sentenza della Cassazione di ottobre 2018 che prevede che, in caso di mancato sgombero, il Viminale dovrebbe risarcire i danni ai proprietari di immobili occupati abusivamente, bisogna innanzitutto verificare se poi i rimborsi arriveranno (a distanza di anni), ma quei soldi sarebbero comunque “pubblici”, cioè tirati fuori dalle tasche dei cittadini attraverso le tasse.

E poi, oltre a dover pagare Imu e le altre utenze per uno stabile occupato, i proprietari dovrebbero scontare “individualmente” l’incapacità dello Stato di agire, caricando su di loro e sui loro beni l’onere dell’assistenza al di fuori della legge.

Una frattura, una crepa nello Stato di diritto che provoca un lucro cessante, cioè l’impossibilità di fare impresa, di programmare, di costruire strategie aziendali, di attrarre investimenti, di garantire lavoro a chi le bollette le paga e le deve pagare. Insomma, per fare un favore ai furbi diventiamo tutti scemi.

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