Confimprenditori rinnova la proposta per la riforma del Cnel con una lettera inviata a rappresentanti del parlamento e istituzioni. Le risposte di Mario Mauro, senatore, e di Maurizio Bernardo, presidente della VI Commissione (Finanze) della Camera dei deputati.
Cnel: Mauro, Renzi voleva abolirlo ed ora lo ‘occupa’
” Dopo aver spiegato agli italiani per mesi che con l’abolizione del Cnel prevista dalla pseudo riforma Costituzionale bocciata dal referendum del 4 dicembre, si sarebbero ottenuto inverosimili risparmi, l’ineffabile duo Renzi-Boschi è passato al piano B: il Cnel non va più cancellato ma più semplicemente… occupato”. Lo afferma Mario Mauro. “Dopo aver provveduto alla nomina a presidente di Tiziano Treu che a fatica spiega che lui era per la riforma ma non contro il CNEL, si apprestano a procedere alla nomina dei soliti noti purché rigorosamente disposti a fare atto di omaggio al segretario del PD. Ancora una volta il riformismo possibile soccombe di fronte alla protervia di chi concepisce tutto come gioco di potere. E pensare – rileva – che molte realtà del lavoro e dell’impresa hanno da tempo ipotizzato un CNEL di modello europeo con reale capacita’ legislativa e tutto a carico di associazioni datoriali e sindacati. Ma a Renzi e Boschi non interessa cambiare bensì occupare…”.
Cnel: Bernardo, ora renderlo più efficiente e meno costoso
“Abbiamo letto con interesse la proposta del presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo, relativa alla riforma del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro che va nella direzione della riduzione dei costi a carico dello Stato e dell’autofinanziamento da parte delle confederazioni sindacali che ne fanno parte”. Lo afferma Maurizio Bernardo, presidente della commissione Finanze della Camera. “Dopo il risultato referendario dello scorso dicembre e alla vigilia del rinnovo del Consiglio si impone l’apertura del confronto per rendere il Cnel più efficiente, al passo con i tempi e meno costoso per il bilancio statale”, conclude Bernardo.
Lavoro, Confimprenditori, lettera aperta a ministri e Parlamento sul Cnel: “L’ente va riformato e autofinanziato: lo sostengano le associazioni che ne faranno parte”
