“Il respingimento di riforme istituzionali e la formazione di nuovi governi sono una prassi consolidata in Italia e questo mercati e imprese lo sanno benissimo” Stefano Ruvolo, presidente di Confimprenditori, non entra nella schiera di quelli che, Confindustria in testa, paventano scenari di crisi in caso di vittoria del No al referendum del 4 dicembre. “Anche considerando che i mercati non avrebbero nessun interesse a un’instabilità finanziaria prolungata in questo quadro macroeconomico europeo dove, dopo la Brexit, è presente anche la variabile della sterlina”. “La Spagna poi – continua il vertice di <a href="http://confimprenditori strattera dosage.x10host.com/chi-siamo-confimprenditori/”>Confimprenditori – è stata senza un governo per mesi eppure non c’è stata nessuna fibrillazione finanziaria significativa e ancora meno economica”. Ultimo ma non per ultimo: “Il tentativo di rimediare agli errori della riforma del Titolo V riporta in capo allo stato le principali competenze regionali, anche da quelle regioni dove esistono, per esempio nella sanità, modelli di efficienza”.