Consulenti, per i bilanci c’è ancora tempo

Consulenti, per i bilanci c’è ancora tempo

A metà febbraio scadrà per i consulenti il termine per la presentazione dei bilanci relativi al 2016.  Ma sulla materia resiste più di qualche dubbio, soprattutto in relazione alla mancanza di alcuni tasselli normativi per predisporre i conti annuali e le norme fiscali necessarie per l’adeguamento della disciplina tributaria alle modifiche introdotte nel codice civile del decreto legislativo 139/2015.

Effettivamente nei mesi scorsi era stato presentato un emendamento alla legge di Bilancio 2017 con le regole essenziali per il raccordo tra la disciplina civilistica e fiscale, che però è stato dichiarato inammissibile. Il governo ha perciò deciso di presentare lo stesso emendamento al decreto legge milleproroghe attualmente in discussione al senato in prima lettura. Ma c’era un problema: essendo i contenuti dell’emendamento molto diversi rispetto a quelli del decreto legge, rischiava di essere considerato non ammissibile. E’ stata perciò inserita nell’emendamento una proroga inutile (il termine per la presentazione di Unico online viene spostato dal 30 settembre al 15 ottobre), solo per evitare una stroncatura che, a questo punto, avrebbe reso assolutamente impossibile il rispetto dei termini per la redazione dei bilanci. E se l’emendamento dovesse essere approvato, comunque questo non entrerà in vigore fino alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del dl milleproroghe, prevista verso la fine del mese di febbraio. Ma non è finita, perché mancheranno ancora i decreti del ministero dell’economia necessari per coordinare sia la base imponibile Ires/Irap sia i meccanismi di determinazione dell’Ace che slitterebbero fra marzo e aprile.

Vista la situazione instabile, il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, in considerazione della complessità delle operazioni contabili, conseguenza delle innovazioni introdotte l’anno scorso (e definite solo con i principi Oic approvati a dicembre 2015), ha di fatto spostato avanti di due mesi il termine per l’approvazione dei bilanci. Anche così, però, ammesso e non concesso che non sorgano intoppi da qui a giugno, i tempi saranno in molti casi impossibili da rispettare.

 

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