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Il pos obbligatorio non sia un’altra tassa per i commercianti

Il pos obbligatorio non sia un’altra tassa per i commercianti

Sanzioni per gli esercenti che rifiutano un pagamento elettronico e obbligo di accettare i pagamenti non in contanti a partire da 5 euro: questo prevede il decreto che dovrebbe essere approvato entro settembre come auspica il viceministro Luigi Casero. Una misura che va incontro alle esigenze dei clienti ma che non deve essere punitiva nei confronti dei commercianti. Sarebbe bene dunque concedere degli sconti fiscali per chi utilizza il servizio. Ma non solo: sarebbe necessario un supplemento di riflessione sull’opportunità di comminare sanzioni a chi non si doterà di pos, una misura che rischia di creare a ragione tensione fra gli esercenti. Meglio sarebbe dunque limitarsi a incoraggiare l’adozione del pos con congrui sconti fiscali.

Se poi l’intenzione è quella di tracciare i pagamenti, ce ne sono alcuni, come quelli riguardanti i lavori con la pubblica amministrazione, che sono già tracciati. Allo stesso modo imporre il pos a chi ha ditte con più dipendenti significherebbe anche dover dotare ogni dipendente di un pos ed è evidente che questo comporterebbe un ulteriore aggravio per le aziende visto il canone mensile e annuale di questi strumenti e la percentuale di commissione sull’incasso. Insomma, visti anche i recenti esempi, non vorremmo che a guadagnarci da questa operazione fossero, ancora una volta, solo le banche. Un regalo che si aggiungerebbe al salvataggio dei mesi scorsi e che metterebbe le piccole imprese investite dal provvedimento, in una posizione di svantaggio.

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13 Maggio 2024

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