Temo che il mondo politico italiano (con apprezzabili eccezioni) stia sottovalutando la gravità delle scelte sui tassi compiute dalla presidente della Bce Lagarde. Questo continuo rialzo, sommato a una comunicazione ansiogena che preannuncia ulteriori salite, avrà l’unico effetto di rattrappire la crescita. La cosa è particolarmente preoccupante per l’Italia, il cui Pil stava e sta […]
Ma ora bisogna coinvolgere di più le agenzie per il lavoro. Se aspettiamo i corsi di formazione, il reddito di cittadinanza rischia di non finire mai . È positiva la direzione di marcia scelta ieri dal governo con il decreto varato il Primo maggio. È infatti condivisibile l’ulteriore taglio del cuneo fiscale, così come una minore […]
Purtroppo le preoccupazioni che avevo espresso ieri sono risultate confermate e perfino aggravate dalla proposta della Commissione Ue sulla riforma del Patto di stabilità. Se l’ipotesi risulterà approvata, la necessità di una correzione annuale compresa tra i 7 e i 15 miliardi rappresenterà per l’Italia una erosione (per non dire una cancellazione) di uno spazio […]
Va nella direzione giusta – visto il contesto complicatissimo in cui ci eravamo trovati – la misura cosiddetta “spalmacrediti”, precisata ieri dall’Agenzia delle Entrate, con un percorso più lungo (10 anni) che darà margine ai titolari di crediti di imposta derivanti dal superbonus di poterli compensare. Pur nel male del caos che si era generato, […]
Non va ovviamente sottovalutato l’allarme lanciato dal Presidente dell’Arera Stefano Besseghini davanti alle Commissioni Finanze e Affari Sociali della Camera: una serie di fattori – purtroppo non controllabili né completamente prevedibili – rischiano di portare nel prossimo autunno a un consistente aumento delle bollette, cosa che determinerebbe problemi significativi soprattutto per le famiglie e le piccole imprese.
Naturalmente occorrerà monitorare i fattori che possono incidere su questo fenomeno.
Ed è immaginabile, nel caso, che i bonus e le forme di sostegno che hanno funzionato nei mesi scorsi dovranno essere totalmente o parzialmente riattivati dal governo.
Tuttavia, accanto alla logica dei bonus e dei sostegni, continuiamo a suggerire la strada maestra delle riduzioni fiscali. Lasciare più risorse nelle tasche delle persone e nelle casse delle imprese è di per sé una risposta efficace – oltre che strutturale – in grado, quando la congiuntura è positiva, di favorire risparmi, consumi e investimenti, e, quando la congiuntura è negativa, di contribuire ad aprire un ombrello protettivo che aiuterà sia le famiglie sia le aziende.
È certamente positiva e condivisibile l’impostazione del Def varato ieri dal Consiglio dei Ministri. Ed è una buona notizia il fatto che siano stati individuati 3 miliardi per un ulteriore intervento di taglio del cuneo fiscale, in particolare rispetto ai lavoratori a redditi medi e bassi.
Tuttavia, da qui alla manovra d’autunno, si tratta di cercare (e auspicabilmente trovare) gli spazi per un taglio di tasse più ambizioso che riguardi anche altre parti dell’Italia produttiva, come le imprese e gli autonomi, che non possono restare in attesa.
Non è facile ma è assolutamente necessario che, nelle quattro manovre che ancora sono da scrivere da qui a fine legislatura, la direzione di marcia sia quella di una riduzione fiscale. Una riduzione fiscale l’anno per tutti – anche contenuta – sarebbe l’ideale: trasmetterebbe l’idea a ciascuno (lavoratori e imprese) di una prospettiva migliorativa.
Per farlo, occorrerà con coraggio affrontare il capitolo degli sprechi e della spesa eccessiva. È incidendo un poco sui 1000 miliardi annui di spesa pubblica che si possono trovare i margini per iniziare a tagliare le tasse.
È il nostro auspicio. Confimprenditori insiste e insisterà affinché questa sia una delle priorità di questa legislatura.