Che fine ha fatto il taglio del cuneo fiscale?

Che fine ha fatto il taglio del cuneo fiscale?

“Scusi presidente Gentiloni il suo governo è sempre intenzionato a tagliare il cuneo fiscale?” A porre la domanda è il presidente di Confimprenditori Stefano Ruvolo ricordando come dopo l’annuncio del premier di inizio marzo di abbattere le tasse sul lavoro non si sia più parlato della misura. “Dopo la stagione degli inutili bonus – dice Ruvolo – con il taglio del cuneo fiscale si volterebbe finalmente pagina cominciando un cammino di vera riforma”.

Il presidente di Confimprenditori ricorda poi che “in un paese dove negli ultimi 5 anni la tassazione per i lavoratori dipendenti è aumentata del 1,8% è necessario intervenire con una misura strutturale e realistica sulle politiche fiscali partendo proprio dalle detrazioni per i lavoratori dipendenti”. Il centro studi di Confimprenditori ha sviluppato un’ipotesi analitica e particolareggiata di intervento.

“Le detrazioni per lavoro dipendente – si legge nella simulazione – dovrebbero diventare pari ad euro 2.460 sino a redditi pari ad euro 28.000. Oltre i 28.000 euro l’importo di euro 2.460 per detrazioni di lavoro dipendente devono diminuire del 20% per ogni scaglione di reddito. La detrazione per coniuge a carico potrebbe diventare nella misura fissa di euro 1.800,00 sino al reddito imponibile di euro 55.000. Oltre i redditi di 55.000 la detrazione del coniuge a carico andrebbe decurtata del 20% per ogni scaglione di reddito. La detrazione per i figli dovrebbe essere in misura di euro 1220,00 per ogni figlio aumentata di ulteriori 600 se il figlio è minore sotto i tre anni ed un ulteriore aumento di 1.400,00 se il figlio è portatore di handicap. Tali importi valgono sino alla soglia di reddito di euro 95.000 oltre tale soglia gli importi indicati in precedenza si riducono del 50%. Le detrazione per familiari a carico resterebbero invece invariata”. Questa l’ipotesi di tagli del centro studi.

“Un intervento realistico – commenta Ruvolo – che ridarebbe ossigeno a lavoratori e famiglie rilanciando spesa e consumi e generando un circuito virtuoso per le imprese. Ma è una misura”.

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