L’Italia non ha bisogno di interventi dirigisti in materia di salario minimo, che peraltro – secondo alcuni osservatori – potrebbero perfino innescare effetti peggiorativi rispetto ai tantissimi lavoratori che godono di un trattamento salariale e normativo migliore.
Semmai, esistono due strade più sicure da percorrere: da un lato, tagliare le tasse (e, rispetto ai lavoratori dipendenti, sarà una buona cosa la stabilizzazione del taglio del cuneo); dall’altro, rinnovare i contratti rimasti fermi da molti anni.
Sta in queste due mosse lineari il modo più saggio di affrontare il problema (vero) dei salari bassi.
Confimprenditori con lo stesso slancio ed il coraggio delle proprie scelte è al fianco di imprenditori e liberi professionisti.